La fame

Di Samanta Rondinone, dietista e vice presidente di Fourchette verte Ticino

Alcune volte la si percepisce durante la giornata ma se si è molto impegnati spesso non la si sente affatto, altre volte si cerca di resisterle ma invano. Alcuni di noi la sentono più volte durante la giornata, altri hanno perso la sensibilità nel percepirla e si accorgono di lei solo quando è molto intensa.

È la fame, quella sensazione fisiologica che ci spinge alla ricerca di cibo, è un bisogno che può diventare anche molto intenso ed è legato al primordiale istinto di sopravvivenza.

È il segnale che il corpo ci invia quando le energie stanno per esaurirsi, la si percepisce quando il livello di zucchero nel sangue inizia a ridursi. La sensazione si può descrivere come una sorta di vuoto nello stomaco accompagnato spesso da rumori e gorgoglii.

Spesso insorge una sorta di debolezza e di irritabilità e a volte arriva anche il mal di testa, se la fame diventa intensa può sopraggiungere anche l’ipoglicemia.

Tuttavia può capitare che la sensazione di fame fisiologica, fisica, venga confusa con il desiderio e la voglia di mangiare. La voglia di cibo è diversa dalla fame, è un fenomeno psicologico spesso legato alle emozioni o allo stress. Se ci si riflette, qualche volta nella vita sarà capitato di mangiare in situazioni in cui non si percepisce la fame ma ci si sente magari angosciati o arrabbiati. A chi non è mai capitato di mangiare due “righe” di cioccolato o una tazza di gelato per alleviare la noia o la solitudine?

Spesso mangiare è un mezzo per calmare e rendere più tollerabili stati emotivi che creano disagio, ma questo comportamento alimentare non ha nulla a che vedere con il mangiare per fame.

La voglia di mangiare al contrario della fame è selettiva, ci conduce a cibi che ci piacciono di più, di solito ricchi di zuccheri e/o grassi. Invece per fame si mangerebbe anche un cibo poco gradito come un pezzo di pane raffermo, pur di placarla andrebbe bene lo stesso.

Tuttavia, se mangiare per voglia e non per fame accade in maniera ripetitiva e frequente, se questo comportamento si cronicizza in un'abitudine che diventa quotidiana o quasi,

allora ciò può causare un'introduzione eccessiva di calorie e un aumento di grasso corporeo. Esso con il tempo può diventare patologico con ripercussioni negative sulla salute. L’aumento del grasso corporeo può causare patologie come l’obesità, può favorire l’insorgenza della sindrome metabolica, del diabete di tipo 2 e delle malattie cardiovascolari.

Riappropriarsi della percezione della fame, riprendere il contatto con la sazietà, distinguere la voglia di mangiare dalla sensazione di fame, sono tutti passi che conducono a mangiare in modo consapevole e cosciente. Imparare a riconoscere e a gestire queste sensazioni permette di vivere il pasto in modo più positivo.

Se queste competenze sono state smarrite, se sembrano lì per lì dimenticate, in realtà è possibile recuperarle, è solo questione di esercizio.

Non ci si dimentica di come andare in bicicletta, ma se dopo alcuni anni di fermo si rimonta in sella può succedere di essere poco allenati, di sbandare inizialmente ma dopo qualche pedalata si riparte alla grande.

Allo stesso modo è possibile, attraverso degli esercizi pratici, tornare a rifocalizzarsi su di sé e sulle proprie percezioni di fame e sazietà, tornando a percepire anche le sfumature di queste sensazioni che dalla notte dei tempi regolano il nostro bisogno di cibo, di energia e di vita.

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